Vania, Claudio e Gianfranca avevano prenotato il loro viaggio in Madagascar a inizio 2020.
Poi sappiamo tutti cosa è successo: è arrivato il Covid e il mondo si è fermato. Il Madagascar ha chiuso le frontiere a marzo e per due lunghissimi anni nessun turista ha potuto viaggiare nell’Isola Rossa. La pandemia è stata aggressiva nei confronti di una popolazione che non era assolutamente preparata a fronteggiare un’emergenza di tale gravità. Ma gli effetti più pesanti sono stati quelli sociali ed economici: per un Paese in cui il turismo rappresentava oltre il 15% del PIL, lo stop forzato ha lasciato senza lavoro e senza reddito tantissime persone e famiglie.
Il Madagascar insomma aveva bisogno di ripartire. E anche Vania, Claudio e Gianfranca non vedevano l’ora di poter finalmente realizzare quel viaggio tanto sognato e atteso. Ecco perchè appena è stata dichiarata la fine dell’emergenza sanitaria, non hanno esitato un attimo e a maggio 2022 sono partiti. La pazienza dimostrata in questi anni e il coraggio di viaggiare in un Paese appena uscito dalla pandemia sono stati ampiamente ricompensati da un viaggio indimenticabile.
I nostri tre viaggiatori hanno esplorato prima il Sud del Madagascar (seguendo l’itinerario del tour La Fine della Terra) visitando alcune delle zone più belle di tutta l’isola: la foresta pluviale di Ranomafana, la riserva di Anja con i suoi lemuri, i canyon dell’Isalo, le spiagge di Sarodrano. Arrivati a Tulear hanno vissuto un’esperienza indimenticabile grazie ai nostri amici della ONG Aid4Mada, che hanno dato loro l’opportunità di visitare la scuola pubblica e l’orfanotrofio e di trascorrere momenti emozionanti insieme ai bambini e alle famiglie sostenute. Già fin qui sarebbe stato un viaggio straordinario ma i nostri tre viaggiatori volevano vedere anche altre sfaccettature del Madagascar. Sono volati nel Nord dell’isola dove hanno fatto un altro bellissimo tour on the road (seguendo l’itinerario del tour Passaggio a Nord-Est) che li ha portati a visitare la foresta dell’Ankarana, a fare trekking sulla Montagna d’Ambra e tra le rocce rosse degli Tsingy Rouge, a rilassarsi sulle spiagge selvagge di Diego Suarez e del Mare di Smeraldo. Poi, per concludere in bellezza questo super viaggio, hanno trascorso gli ultimi giorni nell’arcipelago incantato di Nosy Be (seguendo l’itinerario del tour Un’altra Nosy Be), tra le spiagge deserte e il mare tropicale delle isole di Nosy Komba, Nosy Tanikely e Nosy Iranja.
Un viaggio che raccontato così sembra davvero memorabile, ma per esserne certi abbiamo deciso di intervistarli al loro rientro.
1) Avete atteso più di due anni per realizzare questo viaggio. La prima domanda forse è banale: ne è valsa la pena?
Sicuramente ne è valsa la pena. È un paese straordinario con paesaggi mozzafiato e persone straordinarie che merita di essere visitato almeno una volta nella vita.
2) Voi siete stati tra i primi viaggiatori a tornare in Madagascar dopo la chiusura del Paese al turismo a causa della pandemia. Che situazione avete trovato dal punto di vista sanitario e sociale? Secondo voi il Madagascar è una meta sicura per viaggiare oggi?
In base alla nostra esperienza consigliamo assolutamente di scegliere il Madagascar come meta di viaggio. Per quanto riguarda la situazione sanitaria causata dal Covid non abbiamo visto nulla di allarmante. Come in Italia vengono usate le mascherine per entrare nei luoghi al chiuso. Sul piano sicurezza chiaramente bisogna fare attenzione perchè è comunque un Paese molto povero. Ma se si ascoltano sempre i consigli delle guide e degli accompagnatori locali si può girare tranquilli e sicuri in qualsiasi situazione. Anche sotto questo aspetto non abbiamo avuto problemi.
3) Il vostro è stato un viaggio super completo, dal Sud al Nord, mare, trekking, parchi nazionali, incontri con le comunità locali. Ci rendiamo conto che è difficile, ma se doveste raccontarci la cosa che più vi ha colpito di questo viaggio quale sceglieresti?
Si, è difficile rispondere, ogni situazione ha la sua particolarità. Il Sud con parchi bellissimi ma con una povertà indescrivibile. Bambini che non vivono la loro infanzia ma sono costretti a diventare grandi prima del previsto. Le più grandi emozioni le abbiamo provate sicuramente durante la visita alla scuola pubblica di Tulear e alla Casa del Miele gestite dalla ONG Aid4Mada. Del nord e delle isole ci hanno colpito i parchi e le baie da sogno e le spiagge bianche e deserte. L’impressione che abbiamo avuto è che queste siano aree meno povere, il che è sicuramente dovuto al maggior turismo. Quello che ci resterà nel cuore è comunque sicuramente il Sud.
4) C’è stato invece qualcosa che non vi è piaciuto o che vi ha colpito negativamente?
Il turismo sessuale come purtroppo si vede in qualsiasi paese povero.
5) Cosa vi siete riportati a casa da questa esperienza?
La consapevolezza di quanto siamo fortunati e non ce ne rendiamo conto. Non facciamo altro che lamentarci quando esistono persone che sono felici solo per riuscire a mangiare tutti i giorni.
6) Cosa vi sentireste di consigliare ai viaggiatori che stanno valutando il Madagascar tra le mete del loro prossimo viaggio?
Di non aver nessun dubbio e partire per questo paese meraviglioso. Però non fermatevi solo nelle classiche mete turistiche, ma cercate di vivere e toccare con mano le realtà del luogo.
E oltre a questo suggerimento assolutamente condivisibile, i nostri viaggiatori, che ringraziamo di cuore ancora una volta, hanno deciso di farci sognare regalandoci le immagini più belle del loro viaggio in Madagascar.